Nei ricordi di alcuni presidenti.
1925
Si costituisce la prima squadra locale. Ne fu promotore il sig. Kristen, tecnico del Lanificio. Il primo campo di calcio, fu ricavato al foro boario: era in fondo a detta area, in fregio al Naviglio. Le porte non erano provviste delle reti di corda, così che la convalida delle segnature era affidata alla vista dell’arbitro.
La prima maglia fu nera. Vi venne poi applicata una vistosa stella di tela bianca, in omaggio alla squadra del Casale che era una delle più prestigiose squadre del momento. Come calzoncini, mutandoni bianchi all’inglese: erano le squadre inglese infatti che facevano testo. I calzettoni provenivano da uno stock ed erano neri con due righe gialle trasversali: forse da questi venne, dopo un paio di anni, la definitiva maglia giallo-nera.
I giocatori di età da 13 a 16 anni, erano per metà studenti locali e per il resto giovani attratti dal nuovo sport.
Chioccia-giocatore era il “Cecò” Zilioli, che la domenica mattina tracciava anche le linee bianche del campo. Lo spogliatoio per gli ospiti, era una stanza della trattoria Massolini, situata quasi di fronte al foro boario. I giocatori locali, giungevano in bicicletta, già pronti.
1947
Nel 1947, per iniziativa dell’allora curato di Gavardo Don Andrea Persavalli si costituisce l’Unione Sportiva Oratorio.
Il primo presidente dell’U.S.O. è stato Nino Persavalli, coadiuvato nei vari incarichi da Renato Paganelli, Franco Ortolani e altri, e da Mario Ferretti quale allenatore.
L’attività della società anche se nella sua denominazione si qualifica sportiva, è stata solo calcistica.
Infatti si iniziò con due squadre di calcio formate da ragazzi: la prima fino a venti anni di età, la seconda sotto i sedici anni, partecipando al primo campionato di Lega giovanile organizzato nella F.I.G.C. e diviso in due categorie. Alla prima categoria denominata “Seniores”, partecipò la prima squadra, mentre la seconda formazione fu inserita nella categoria “Juniores”.
Il torneo era diviso in gironi di zona. Le vincenti si incontravano per il titolo provinciale, che dava diritto di partecipare al campionato regionale. I risultati di questo primo anno di attività non furono molto brillanti, mentre la nostra rivale di sempre U.S. Villanovese vinse il girone: in quella formazione giocava la stella nascente Lorenzo Bettini (oggi nostro concittadino).L’anno successivo l’U.S.O. partecipò al campionato di Lega Giovanile con una sola formazione nel torneo Seniores. Mancavano i fondi ed inoltre alcuni nostri ragazzi erano trasmigrati nella vicina Villa- nuova e ciò fu ulteriore motivo di rivalità con propositi di rivincita nei confronti dei nostri amici-avversari.Infatti la nostra squadra, impostata sui giovanissimi fattisi più esperti, allenata da un grande esperto quale è stato Angelo Piccoli si impose a formazioni più quotate e terminò il campionato ai primi posti, davanti ai villanovesi.
Questo fu l’inizio dei successi raggiunti negli anni seguenti.In questo periodo cessava l’attività calcistica la società “Erbitter” ed ad essa si sostituiva la “Pro Gavardo”, partecipando a campionati di divisione superiore. Nella Pro Gavardo si inserirono diversi nostri giovani e con essi anche 11 nostro allenatore Piccoli.
1949-52
Nel 1949/50 diventa presidente dell’U.S.O, Renato Paganelli, con segretario Silvio Zane; Goffi Ezio ed altri fanno parte del consiglio. Giuseppe Paganelli è il nuovo allenatore. Ormai la nostra squadra è una delle più forti della provincia nella lega giovanile. ben due volte partecipammo alle finali provinciale nel campionato 1951/52 conquistammo il titolo provinciale. Nel campionato regionale fummo eliminati dalla compagine “La Rocca di Bergamo”.
Memorabili sono stati gli incontri con il “Gottolengo, squadra imbattuta nel suo girone. Noi .la battemmo sul nostro campo per 2-1.
La domenica successiva, arrivati a Gottolengo, ci sentimmo dire: “O ne prendete sei, o non andate a casa”. E così fu. Perdemmo per 6 a 1. Il regolamento non teneva conto del fattore reti e pertanto eravamo alla pari. Il titolo di campione provinciale si assegnava tramite sorteggio, mala sicurezza di vittoria dei nostri, avversari era tale che ci offrirono (pur di non affidarsi alla sorte) di fare lo spareggio anche a Gavardo.
Accettammo di giocare sul campo neutro della”‘Bettinzoli”,scelto dalla federazione. Fu una vera battaglia al cardiopalma, ma vincemmo per 1 a 0. La forza della nostra squadra, oltre ad avere alcuni elementi di indubbie capacità tecniche (cito per tutti Giacomino Avanzi), stava nell’amalgama, nell’amicizia e la concordia che regnava in essa.
Nei tornei estivi notturni organizzati nella zona (Salò, Virle ecc.) ci si batteva contro formazioni di giocatori di promozione e serie “C”, senza complessi d’inferiorità, inferiori nell’esperienza, ma non in qualità tecniche e di gioco.
Di ciò abbiamo avuto conferma anche in un incontro disputato a Biella, contro i ragazzi della Biellese, invitati tramite Vaifro Leni, portiere titolare della Biellese.
I ragazzi biellesi erano giocatori di levatura professionale, avversari in campionato di ragazzi del leggendario Torino. Perdemmo per 4 a 1 ma non sfigurammo, anzi alcuni nostri giocatori furono elogiati dai dirigenti piemontesi.
1953-54
Subentrammo alla Pro Gavardo nel campionato di 2a divisione. Sono forse gli anni migliori di tutta la storia calcistica gavardese. Avevamo una squadra formata per 10/11 da Gavardesi, solo Berto Luca non lo era, ma anche lui era così affiatato con i nostri ragazzi da essere considerato gavardese d’adozione. Campionato 53/54: di successo in successo si vince Il campionato e si passa in 1a divisione. Con l’inserimento di giocatori anche essi gavardesi, ma di notevole esperienza per aver militato in squadre di categorie superiori (Armando Giustacchini, il povero Dario Taiola, Salvatore Bussi ed altrì) avevamo formato una squadra fortissima; indimenticabile la partita col Desenzano anche per il “pienone” di spettatori. La fila di automobili e di pullman dei Desenzanesi occupava tutta la via Molino e la statale fino alla casa cantoniera. Purtroppo le casse dell’oratorio non poterono più sostenere le spese di gestione, anche se non si pagava nessun giocatore, e così “L’Unione Sportiva Oratorio” cessò la sua attività.
Ad essa subentrò l’A.C. Gavardo costituitasi per merito di Gino Tedoldi. Primo presidente è stato Lino Mora (deceduto dopo un paio d’anni in un incidente automobilistico durante la millemiglia); vice presidente Renato Paganelli, allenatore Gino Tedoldi, e consiglieri Ezro Goffi, Nino Mabellini, Giuseppe Paganelli ed altri. Purtroppo i successi dell’U.S.O. non si ripeterono.
È con nostalgia che penso a quegli anni, ai ragazzi di allora che vorrei qui citare, ma che per evitare spiacevoli omissioni, mi esimo dal fare. Restano comunque cari al ricordo degli sportivi che in quei tempi seguirono con affetto le loro battaglie e pietre miliari sul cammino della ormai lunga storia del calcio gavardese.
Ricordi sbiaditi ormai nel tempo, ma sempre vivi. Erano anni difficili per lo sport, tanto che per “raggranellare qualche lira” tutti quelli che si adoperavano per tenere in vita l’A.C. Gavardo pagavano il biglietto d’entrata al campo, per poter offrire, a chi aveva giocato, un panino e da bere.
Unica soddisfazione fu l’assegnazione della “coppa disciplina” che ritirammo a Como dove era riunito il comitato regionale calcio.
1963-77
Ho avuto la gioia di vedere rinascere il calcio gavardese dopo un periodo di stasi: dall’unica squadra juniores del 1963 alle quattro squadre del 1977.
Gemme indimenticabili di questo periodo sono state la promozione in 2a categoria e la vittoria nel “Trofeo Bresciaoggi” con la squadra juniores.
Contemporaneamente alle squadre, anche il numero dei dirigenti e accompagnatori aumentava sino a formare una società organicamente completa. Ho avuto la fortuna di avere validi ed appassionati collaboratori: in primis e per quattordici anni gli inesauribili Cesare Bresciani e Nino Leni, che sono stati per me indispensabile) la gestione della società. Le pareti di casa Bresciani in via Vecchino (quelle rimaste nella ristrutturazione) echeggiano ancora interminabili sedute calcistiche.
Ho ben presenti anche tutti gli altri collaboratori, vivi e defunti, e li accumulo nel mio più sentito ringraziamento per quanto hanno fatto per l’A.C. Gavardo.
Gli stessi sentimenti di gratitudine estendo agli, allenatori e collaboratori di quel periodo e alle decine di giocatori che hanno vestito allora la casacca giallonera su tutti i campi della Provincia. Nel 1977 viene inaugurato il nuovo centro sportivo, dotato di due campi di calcio che stanno a rappresentare l’attività calcistica del domani: è il filone del calcio giallonero che continua, dal campo di via Fratte al Campo di via Gosa nel 1932, ed ora ai nuovissimi campi del centro, dalle vecchie denominazioni sociali (Gavardo, Audax, Pro Gavardo, Erbitter, USO Gavardo) all’attuale A.C. Gavardo.
Lo sport calcistico gavardese sia fucina di ottimi giocatori, ma anche e soprattutto fucina di socialità che plasmi e temperi veri uomini, veri cittadini.
Andrea Codurri